La immagino seduta nel suo salotto, circondata dai suoi amuleti, dalle stoffe pregiate dei suoi arredi, dai suoi paraventi, immersa nella lettura di qualche prezioso volume della sua immensa collezione.
Sì, perché Chanel era una grande lettrice, tanto da arrivare a considerare i libri i suoi migliori amici.
Questo aspetto è stato magistralmente messo in luce dalla mostra Culture Chanel – La Donna Che Legge, iniziata il 17 Settembre 2016 e visitabile fino all’8 Gennaio 2017 presso la Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro, a Venezia.
La sua predilezione per la lettura e la stretta amicizia con artisti di grande spessore l’hanno portata nel tempo a raccogliere numerosi manoscritti e volumi di racconti, poesie e di fitte corrispondenze che l’hanno vista diretta o indiretta protagonista.
In fondo lei ha sempre creduto nel fatto che l’abito e il libro avessero la stessa funzione, quella di far sognare e di “elevare”.
“La donna che legge mette in risalto il versante intimo e segreto di Chanel, il suo amore per i libri, la poesia, il sogno. Una ricerca interiore, uno slancio creatore, un desiderio di realizzazione. Un gioco di corrispondenze. La mostra fa luce sul lato nascosto di questa creatrice paradossale, solare e solitaria”.
I libri come passaggio verso una realtà altra, di apertura a tutte le possibilità, “la vita che conduciamo non è mai granché, la vita che sogniamo è invece la grande esistenza perché la continueremo oltre la morte”. Perché leggere è sognare e quando si sogna tutto si rivela possibile.
E’ Misia Sert, regina di Parigi, ad aver introdotto nel 1917 Chanel nei salotti bene della capitale francese, a quei tempi focolaio di un’intensa attività intellettuale ed artistica, che ha sempre alimentato la sua creatività.
Il frutto di questa sua creatività è in parte riproposto lungo il percorso della mostra in una complessità di significati fortemente intrecciati alle sue vicende di vita ma anche in una costante ricerca di semplificazione, “l’intera mia arte consisteva nel tagliare ciò che gli altri aggiungevano”. Nella sua capacità previsionale, voleva già imporre un modello di donna postmoderna, efficace ed attiva.
“La bellezza visibile ha senso solo se si coniuga con il mistero e sublima la bellezza invisibile, la grande esistenza oltre la morte” ed ancora “i più bei pregi di una donna sono la sua mente, il suo modo di coltivare i sogni, il suo fascino, la sua andatura”.
Chanel non è solo una firma, è un’icona di stile che non smettiamo mai di studiare, interpretare, leggere attraverso le sue “opere” di stoffa e questo attraverso le generazioni e le epoche.
Questa mostra, dunque, è consigliata a chi vuole calarsi nel suo mondo attraverso il buco della serratura, nell’intimità del suo essere donna prima ancora che intramontabile mito.
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